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Giovanni Giolitti: a pessimist as modernizer
Authors:Alexander De Grand
Abstract:While not denying Giolitti's role in opening the political process to previously excluded groups, this article describes a fundamentally conservative statesman who was deeply pessimistic about the fragility of the Italian state. Giolitti, who ran every election but one with the aim of weakening the Socialist movement, was intensely uncomfortable about governing in alliance with mass political movements. He governed more successfully from the Center-Right in alliance with conservative liberals like Luigi Luzzatti, Tommaso Tittoni, and Pietro Bertolini. He was skeptical about granting the right to vote to all males and opposed women's suffrage. He sought to limit the growth of socialism in the countryside and in the south and frankly applied different measures to various parts of the country. Finally,while never abandoning his faith in parliamentary government, Giolitti became increasingly alienated from the Chamber of Deputies produced by the suffrage reform of 1912 and the elections of 1913, 1919 and 1921. In the post-World War I period this led to a mismatch between Giolitti's progressive program and his conception of politics. Mentre non si possa negare il ruolo di Giolitti nell'allargare il processo di partecipazione politica a gruppi politici e strati sociali esclusi in precedenza, questo articolo descrive un leader politico dallo spirito fondamentalmente conservatore, il quale nutriva un profondo pessimismo circa la fragilità dello stato italiano. Giolitti, che partecipò in ogni elezione, fatta eccezione per una di esse, con l'obiettivo di indebolire il movimento socialista, trovava estremamente difficile governare attraverso alleanze con movimenti politici di massa. Questi seppe governare con maggior successo grazie a coalizioni di centro destra con liberali conservatori quali Luigi Luzzatti, Tommaso Tittoni, e Pietro Bertolini. Giolitti era scettico riguardo l'estensione del diritto di voto a tutti i cittadini di sesso maschile e si oppose all'estensione di tale diritto alle donne. Cercò di limitare la diffusione del socialismo nelle campagne così come nel Mezzogiorno e, per tal proposito, utilizzò apertamente stratagemmi di diversa natura nelle varie parti del Paese. In fine, mentre non abbandonò mai la sua fiducia verso l'istituzione parlamentare, Giolitti perse gradualmente la sua egemonia politica sulla Camera dei Deputati a causa della riforma elettorale del 1912 e delle successive elezioni del 1913, 1919 e 1921. Questo fenomeno, all'indomani del conflitto bellico, condusse ad una inaspettata contrapposizione tra il programma politico progressista di Giolitti e la sua concezione della politica.
Keywords:Giovanni Giolitti Liberalism Italian Socialist Party Suffrage Reform
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