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1.
As expected and long predicted by all the surveys, Silvio Berlusconi's Casa delle LibertÀ won the Italian national elections of 13 May 2001. The four coalition partners had significantly different results. Forza Italia became the largest Italian party while both the National Alliance and the White Flower lost votes but kept almost the same number of seats as in 1996, and were anyway happy to return to the government. The Northern League shared this kind of success, but lost heavily in terms of votes – falling below the 4 per cent threshold – and seats. In spite of its five years of good government, the Olive Tree/Centre-Left coalition was defeated. This article argues that the defeat was due to three major factors. First, the Olive Tree had broken its promise of one government, one Prime Minister, one programme of reforms. Second, it forfeited the advantage of incumbency by choosing Francesco Rutelli as its prime ministerial candidate, using an opaque procedure. Third, because of the differences of opinion among the various partners, the Olive Tree/Centre-Left could not capitalize either on its systemic reforms, that is joining the Euro and the reconstruction of a viable economic system, or on its piecemeal reforms. The list led by Rutelli, the Daisy, did relatively well. The real losers were the Left Democrats who, because of their organizational decline and political confusion, plummeted to their lowest percentage ever. Now Berlusconi has the chance to prove that he can not only win the elections, but also, in spite of his immense conflict of interests, govern the country. Come atteso e da lungo tempo previsto da tutti i sondaggi, la Casa delle LibertÀ di Silvio Berlusconi ha vinto le elezioni italiane del 13 maggio 2001. I suoi quattro alleati hanno ottenuto risultati diversi. Forza Italia è diventata il più forte partito italiano, mentre sia Alleanza Nazionale che il Biancofiore hanno perduto voti, pur mantenendo all'incirca lo stesso numero di seggi rispetto al 1996, ma sono comunque felici di ritornare al governo. La Lega Nord è egualmente soddisfatta per questo, nonostante abbia perso pesantemente in termini di seggi e di voti, non raggiungendo la soglia del 4 per cento. Questo articolo indica come, nonostante i suoi cinque anni di buon governo, la coalizione Ulivo/centro-sinistra sia stata sconfitta per tre fondamentali fattori. Primo, l'Ulivo non ha saputo mantenere le promesse fatte in campagna elettorale: un governo unico e un Primo ministro per tutto il corso della legislatura, e un programma di riforme. Secondo, ha sciupato il vantaggio derivante dall'essere il governo in carica scegliendo in maniera opaca il suo candidato alla presidenza del Consiglio Francesco Rutelli. Terzo, a causa delle differenze di opinione fra i diversi alleati, l'Ulivo/centro-sinistra non ha saputo sfruttare nè le sue riforme sistemiche, come la partecipazione italiana nell'Euro e il risanamento economico, né le riforme specifiche. La Margherita, lista guidata da Rutelli, ha avuto un buon successo, mentre i Democratici di Sinistra sono i veri perdenti poichè, in preda a confusione politica e organizzativa, sono piombati al loro pi basso livello percentuale di sempre. Adesso, Berlusconi ha la possibilitÀ di provare che non è soltanto capace di vincere le elezioni, ma anche, nonostante l'immenso conflitto di interessi determinato dalla sua posizione imprenditoriale, di governare il paese.  相似文献   

2.
The view of a largely monolithic, 'totalitarian' regime and society in Fascist Italy (which still carries a lot of conviction with an influential group of historians) has been challenged from a number of different viewpoints. The common denominator of this sceptical approach is that, in spite of whatever ideological intentions the Fascist leadership or movement had vis-à-vis the totalitarian transformation of Italian society, the regime failed in establishing deep,enduring structures of social control and active consensus. This article focuses on the Italian regime's (abortive) attempt to substitute the traditional web of allegiances which operated in Italian society with a new, unitary sense of loyalty to Fascism. The main problem identified here is what we may call mussolinismo – the growing tendency of the system to rely on Mussolini's personal decisions and initiatives, often in contradiction to the initial spirit of Fascism or to the views of prominent Fascist figures (Bottai, Balbo, Grandi, etc.). But the article also explores the reasons behind the apparent inability of the dissidents within the Fascist hierarchy to contemplate active opposition to Mussolini – something that happened only on the eleventh hour, in July 1943. Through examining the (often critical) views of important Fascist figures about the regime's political direction (nature of the regime, Axis alliance, etc.), a more complex sense of loyalty to the Duce personally emerges – a form of loyalty that remained non-rational and essentially tautological to the notion of loyalty to Fascism itself. This explains why, in the dramatic July 1943 Grand Council meeting, the vote against Mussolini could for the first time be contemplated in the face of total Fascist collapse as an act of repudiating Fascism as a whole. L'idea di che esistesse una coesione monolitico 'totalitaria' tra regime e società nell'Italia fascista (la quale è ancora di gran lunga diffusa in un gruppo influente di storici) è stata critica da diversi punti di vista. Il comune denominatore di un tale scettico è che, rispetto a qualsiasi motivazione ideologica che la classe dirigente fascista o il movimento stesso ebbe nel tentativo di trasformare la società italiana secondo un indirizzo totalitario, il regime fallì nel costruire strutture radicate e durevoli per ottenere il controllo sulla società ed ottenerne il dovuto consenso. Questo articolo è finalizzato all'analisi del tentativo fallimentare del regime fascista di sostituire la rete tradizionale di legami culturali e sociali esistente nel Paese con un sentimento nuovo ed unitario di lealtà verso il Fascismo. L'aspetto principale che viene posto in evidenza è quello che potremmo definire come mussolinismo , ossia, la tendenza crescente da parte del regime di dipendere sulle decisioni ed iniziative personali di Mussolini, spesso in contrasto con lo spirito ideologico iniziale del Fascismo, o perfino con le concezioni politiche di altri esponenti del regime (Bottai, Balbo, Grandi). L'articolo, inoltre, esplora le ragioni, al di là di una apparente incapacità, da parte dei dissidenti all'interno della gerarchia fascista ad intraprendere una opposizione attiva ai danni di Mussolini - un'opposizione che divenne realtà solo all'ultima ora, nel luglio del 1943. Attraverso un esame (spesso critico) delle visioni e prospettive che esponenti fascisti di primo piano ebbero sulla direzione politica del regime (natura del regime, partecipazione nell'Asse, etc.), emerge un sentimento di lealtà verso il Duce di gran lunga più complesso di quello che ci si potrebbe aspettare, e della natura prevalentemente personale - in breve, una forma di lealtà che rimase non razionale ed essenzialmente tautologica alla nozione di lealtà al Fascismo stesso. Tutto questo spiega perché, durante la drammatica riunione del Gran Consiglio del Fascismo del luglio 1943, il voto contro Mussolini poteva essere concepito, nel contesto del collasso generale del regime, come un atto di ripudio totale verso il Fascismo.  相似文献   

3.
The article posits the existence of a nexus between some language dimensions on the one hand, and the type of party system and degree of electoral volatility on the other. The first part dissects the old language of Italian politics, these days contemptuously referred to as politichese , and argues that its cryptic character can be properly understood only if seen against both the functional requirements and systemic constraints of the Italian post-war political regime in general, and the functioning of its party system in particular. The second part examines the new language that emerged in the early 1990s, the so-called gentese , and argues that its populist characteristics are linked to the disintegration of old parties which meant that a sizeable portion of the electorate was up for grabs. Other important factors were the emergence of political actors who wished to differentiate themselves from those of the past and their perception that the Italian party system was changing. Il saggio esplora alcuni dei nessi esistenti tra varie dimensioni del linguaggio politico (lessico, complessitÀ sintattica, tono) da un lato, e dimensioni politiche (tipo di sistema di partiti e grado di mobilitÀ elettorale) dall'altro. La prima parte esamina il vecchio linguaggio della politica italiana, oggi sprezzantemente definito politichese , e sostiene che il suo carattere ermetico e complesso è da collegarsi ad alcune caratteristiche del sistema politico della Prima Repubblica e al suo sistema partitico in particolare. La seconda parte esamina il nuovo linguaggio politico italiano (il cosiddetto gentese ) e sostiene che le sue caratteristiche populiste vanno collegate all'aumento della mobilitÀ elettorale registrata all'inizio degli anni 90 (dovuta anche alla disintegrazione dei partiti tradizionali) e alla percezione, largamente errata, dei nuovi attori politici che la riforma della legge elettorale avrebbe condotto necessariamente a un sistema partitico bipolare.  相似文献   

4.
The article examines a constellation of intellectuals working in 1960s and 1970s Italy who are neither aligned with the extreme political projects of those years nor symptomatic of the perceived collapse in relations between high culture and politics in this period. Instead, Vittorini, Sciascia and Carlo Ginzburg are taken as illustrations of a fertile 'neo-rationalist' tendency in culture-politics relations, at once a reprise of strands from the Enlightenment, an attempt to move beyond Marxist cultural politics and a response to the spread of new intellectual disciplines. Vittorini is shown as laying the groundwork for this tendency, and Sciascia and Ginzburg as putting it into practice through hybrid discourses between narrative, politics, law and history. Finally connections are suggested between this tendency and a longer line of liberal intellectual practice, going at least as far back as the Partito d'azione group of the 1930s and 1940s. L'articolo prende in considerazione un gruppo di intellettuali italiani tra gli anni sessanta e settanta i quali non sono nè allineati con i progetti politici più estremisti di quegli anni, nè sintomatici di una sensazione di collasso imminente nei rapporti tra la cultura di alto profilo ed il mondo della politica, in questo periodo. Al contrario, Vittorini, Sciascia e Carlo Ginzburg sono qui considerati come promotori di una fertile tendenza 'neo razionalista' nei rapporti tra cultura e politica, caratterizzata da un unico tentativo di riappropriarsi di alcuni aspetti dell'illuminismo, di proiettarsi al di lÀ di una cultura politica marxista e di rispondere alla diffusione di nuove discipline intellettuali. Vittorini viene qui considerato come il fondatore di questa tendenza, mentre Sciascia e Ginzburg sono indicati come i prosecutori di questo modello culturale ibrido, prodotto dal convergere di varie discipline: narrative letterarie, politiche, legali e storiche. Infine, vengono indicate connessioni tra questa tendenza 'neo razionalista' ed una più ampia e tradizionale cultura intellettuale e liberale, che ha le sue origini nel gruppo del Partito d'azione negli anni trenta e quaranta.  相似文献   

5.
Editorial     
This article gives a historical and geographical overview of the use of induced abortion from the time of its legalization in 1978 under Law 194. First, we focus from a quantitative perspective on the dramatic changes that have occurred in Italy over the past twenty years, including a 40 per cent drop in the number of abortions, and we offer some explanations for these changes. Second, we illustrate the life patterns that are most typical of abortion seekers in Italy and how they have changed over time: from the conjugal model, where the motive is to limit the size of the family, to the extra-marital model, spontaneous and unpredictable. Another emerging issue emphasized in our work is that of abortion seeking by foreign women; over the past few years this phenomenon has become more relevant and merits attention. Questo lavoro fornisce una panoramica spazio-temporale del ricorso all'aborto volontario a partire dalla sua legalizzazione, avvenuta con la legge 194 del 1978. In primo luogo si sofferma sulle forti modificazioni verificatisi in Italia nel corso del ventennio da un punto di vista quantitativo – il ricorso all'aborto si è infatti ridotto di circa il 40 per cento – e propone delle motivazioni a questo andamento. In secondo luogo pone l'accento sui modelli di abortività prevalenti in Italia e sui cambiamenti avvenuti nel corso del tempo: dal modello tipicamente coniugale, finalizzato a mantenere la dimensione familiare desiderata, a quello extra-coniugale, caratterizzato per la sua estemporaneità ed imprevedibilità. Un altro aspetto emergente che viene sottolineato nel lavoro è quello del ricorso all'aborto da parte di donne straniere; tale fenomeno sta assumendo in questi ultimi anni una grande rilevanza e merita di essere approfondito, al fine di delineare quali tipologie di donne necessitano di politiche di informazione e sostegno.  相似文献   

6.
This article examines the role of the educated middle classes in the Italian socialist and syndicalist movements from 1870 to 1915. After discussing the problems of defining the educated middle classes and the intellectuals, this article looks at the role of the creative free-floating intellectuals within the socialist movement of the 1890s. The importance of positivist and 'evangelical' socialism is highlighted and illustrated through the influence of Cesare Lombroso and Edmondo De Amicis. The article then focuses on the role of Filippo Turati and the Italian Socialist Party's Socialist Parliamentary Group, which was largely composed of individuals from the educated middle classes. In this part of the article, the author evaluates the influence of the educated middle classes in the Italian Socialist Party before 1915. This article concludes with a discussion on the nature of Italian intelligentsia socialism and its influence on Gramsci. Questo articolo esamina il ruolo delle borghesie intellettuali nel movimento socialista e sindacalista in Italia tra il 1870 ed il 1915. Dopo aver preso in considerazione le problematiche inerenti alla definizione sia delle borghesie intellettuali che degli intellettuali, l'articolo dedica spazio al ruolo creativo di intellettuali indipendenti all'interno del movimento socialista negli anni intorno al 1890. Si dÀ particolare rilievo all'importanza del socialismo positivista ed 'evangelico' attraverso l'analisi del pensiero di Cesare Lombroso e di Edmondo De Amicis. Si passa, infine, a considerare il ruolo di Filippo Turati e del gruppo parlamentare del Partito socialista, il quale era principalmente composto da personalitÀ di estrazione borghese intellettuale; l'autore valuta l'importanza e l'influenza delle borghesie intellettuali nel Partito socialista, nel periodo che precede il 1915. L'articolo si conclude con un'analisi della natura dell'intellighenzia socialista italiana e della sua influenza su Gramsci.  相似文献   

7.
Although Gramsci's debt to Croce is well known, most commentators simply accept his criticisms of Croce and his claim to have overcome certain lacunae in the Neapolitan's thought. This article argues that many of these criticisms misfire, and mounts a Crocean critique of Gramsci. Through a comparison of their respective views of historicism, hegemony and intellectuals, it is argued that the radical democratic and libertarian theory many post-Marxists claim to find in the Sardinian is more appropriately associated with Croce. Sebbene il debito di Gramsci verso Croce sia risaputo, molti commentatori tendono semplicemente ad accettare le critiche di Gramsci verso Croce, in particolare il primato da parte di Gramsci stesso nell'aver colmato certe lacune nel pensiero del filosofo napoletano. Questo articolo pone in rilievo che molti di queste critiche risultano essere prive di significato, ed inoltre, tende a far emergere una critica crociana di Gramsci. Dal tentativo di porre in relazione le idee di entrambi su concetti quali lo storicismo, l'egemonia, ed infine l'identitÀ degli intellettuali, si evince che la teoria libertaria e democratico-radicale che molti post-marxisti tendono ad attribuire all'intellettuale sardo, tende ad essere in buona parte il prodotto del pensiero di Croce.  相似文献   

8.
This article examines the origin, development and controversies concerning the 'Manifesto of racial scientists', the document published in July 1938 that laid the foundations for the forthcoming racial policies of the Fascist regime. The article seeks to explain Mussolini's rationale for adopting a racial ideology in the first place, and for including within this ideology such diverse (and contradictory) concepts as the 'Nordic Aryan' racial identity of Italians; the 'purity and uniqueness' of the 'Italian' race; anti-Semitism; anti-Africanism; and a 'biological' definition of race. These concepts, in general alien to traditional Italian thought, provoked a backlash among some prominent Italian scientists and Fascists of such magnitude as to throw the entire program of racial propaganda in disarray for the remainder of the regime's existence. The article also highlights the career of Dr Guido Landra, the actual author of the Manifesto, and considers the extent to which his ideas influenced the text. Questo articolo esamina l'origine, lo sviluppo e le controversie relative al Manifesto degli Scientisti Razziali. Il documento fu pubblicato nel luglio del 1938 e fornì la base ideologica per i successivi programmi razziali del regime fascista. L'articolo tenta di illustrare il motivo principale per cui Mussolini adottÒ un'ideologia razziale e incluse in tale ideologia concetti diversi e contraddittori come l'identitÀ razziale "Ariano-Nordica" degli Italiani; l'eccezionalitÀ e la pureza della razza italiana; l'antisemitismo; l'anti-Africanismo; e una definizione biologica del concetto di razza. Questi principi, che in generale sono contrari agli ideali comuni italiani, provocarono un contraccolpo, in grande scala fra molti scientisti italiani di fede fascisti e portarono il programma di propaganda razziale a uno stato di confusione per il resto dell'esistenza del regime. L'articolo esamina anche la carriera del dottor Guido Landra, il vero autore del Manifesto, e considera fino a che punto le idee di Landra influenzarono il contenuto del testo.  相似文献   

9.
—In questo articolo si mettono nel loro quadro storico, si traducono e si annotano l'introduzione di Matteo Ricci alla sua traduzione di Euclide (1607), la prefazione del dott. Paolo Siücoamcchi (Hsü Kuang-ch'i) 徐光啟(1607) alla stessa opera, oltre alcune riflessioni e una nota bibliografica di questo ultimo, che si riferiscono al medesimo soggetto.  相似文献   

10.
Through an ethnographic analysis of the social life of three non-anthropological 'museums' in a town in south-eastern Sicily, the contours of public space and public culture are examined in a political environment marked by deeply rooted political conflicts. Local and provincial 'politics of culture', a largely overlooked dimension in traditional anthropological approaches to politics in Sicily and Italy, are analysed. The article also investigates, from a Sicilian and ethnographic point of view, a proposition that underlies many recent North American studies on museums and the politics of culture. Employing a postmodern perspective, these studies have shown the political and conflictual character of museums. They are represented as institutions in which it is possible, if not indeed necessary,for the political and social tensions that roil public space to be represented in a controlled, dialogical form. Even when placed under the gaze of postmodern analysis, therefore, the museum is still viewed as retaining its character as a 'democratic' and public forum. This article looks at what happens in the case of 'museums' where public space assumes unexpected forms, less 'solid' and, instead, radically conflictual. In questo scritto, attraverso l'analisi etnografica della vita sociale di tre musei non antropologici di una piccola città della Sicilia sudorientale, l'autore esamina la conformazione della cultura e della spazio pubblici in un contesto connotato da forte e stratificata conflittualità politica. Intende così analizzare le 'politiche della cultura' messe in atto a livello locale e provinciale, una dimensione spesso poco considerata dagli studi antropologici tradizionali sulla Sicilia e l'Italia. Cerca, in conclusione, di mettere in evidenza e criticare, da un punto di vista etnografico e siciliano, un assunto di molte recenti analisi nord americane sui musei e sulle politiche culturali. Questi studi, assumendo spesso uno sguardo postmoderno, hanno esplicitato il carattere politico e conflittuale del museo. Esso, infatti, è presentato come un'istituzione nella quale è possibile, se non proprio necessario, rappresentare in forme dialogiche e controllate le tensioni politiche e sociali che agitano lo spazio pubblico. Anche in una prospettiva postmoderna, l'istituzione museo conserva, però, il proprio carattere democratico di 'forum' pubblico. Questo scritto si chiede allora cosa accade quando lo spazio pubblico assume conformazioni inattese, meno strutturate rispetto a quelle nordamericane e radicalmente conflittuali.  相似文献   

11.
My purpose here is to place the thought of Carlo Cattaneo in relation to French Restoration liberalism, and I therefore consider the doctrinaire school (among others, Guizot and Cousin) and the Coppet Circle (notably, Constant, StaËl and Sismondi). A concern to render reason sovereign was perhaps shared by all in post-revolutionary Europe who were cultivating human or social science, yet there was in Guizot's concept of 'the sovereignty of reason' a spiritualist, authoritarian and anti-individualist implication. By contrast, Cattaneo wished to honour 'the truth of local facts', that is the specific attributes of all the parts of which a state consisted, and in this regard his thought is descended not from the doctrinaires but from the individualist liberalism of Constant. I also remark upon Cattaneo's debt, openly declared, to the earlier historical writings of Thierry,and therefore to the political precepts of the late id é ologue tradition. Il mio scopo è quello di porre il pensiero di Carlo Cattaneo in relazione al liberalismo francese durante il periodo della Restaurazione, e confrontarlo in particolare con l'Ecole Doctrinaire (tra gli altri, Guizot e Cousin) ed il Circolo Coppet (principalmente, Constant, StaËl e Sismondi). L'idea di rendere la ragione sovrana era forse un sentimento condiviso da molti intellettuali nell'Europa post-rivoluzionaria, specialmente in coloro che dedicavano attenzione ed interesse alle scienze umane e sociali; tuttavia, nel concetto di Guizot sulla 'sovranitÀ della ragione' era insita una componente spiritualista, autoritaria ed antindividualista. Cattaneo, diversamente, tendeva ad onorare 'la veritÀ delle realtÀ locali', ossia di tutte le caratteristiche insite negli innumerevoli elementi di cui lo stato è composto; ed in questo aspetto, il suo pensiero traeva ispirazione dal liberalismo individualista di Constant piuttosto che dai doctrinaires. Credo anche che il liberalismo di Cattaneo sia dichiaratamente debitore verso gli scritti di Thierry ed inoltre nei confronti della filosofia politica appartenente alla tradizione degli idéologues.  相似文献   

12.
Résumé  Près de quatre-vingt ans se sont écoulés depuis que Lucien Febvre a pris part à la première Semaine de synthèse, consacrée à la Civilisation. Le mot et l’idée. Avec le succès du ? choc ? de Samuel Huntington et le 11 septembre 2001, l’attaque terroriste des Twin Towers, l’usage du terme s’est largement diffusé. On rencontre ainsi toujours plus fréquemment le couple de concepts: civilisation et barbarie. La civilisation est déclinée au singulier, selon un ethnocentrisme exclusif et chargé de tendances antagonistes. Aujourd’hui ce cadre de réfexion s’est non seulement compliqué mais il est devenu confus. Dès lors une clarification est indispensable. Il convient, par conséquent, de poser ce problème et de saisir le terme de ? civilisation ? entre singulier et pluriel.
Civiltà, Dal Singolare al Plurale Riflessioni attuali in occasione della traduzione italiana di Civilisation. Le Mot et l’idée (1930)
Riassunto  Sono trascorsi quasi ottanta anni, da quando Lucien Febvre ha partecipato alla prima Semaine de synthèse, su Civilisation. Le mot et l’idée. Con la fortuna dello ? shock ? di Samuel Huntington e l’11 settembre 2001, l’attacco terroristico alle Twin Towers, si è diffuso l’uso del termine. Sempre più si propone la coppia di concetti: civiltà e barbarie. E declinata, la civiltà, al singolare, secondo un etnocentrismo escludente e gravido di tendenze antagonistiche. Oggi che il quadro si è non solo complicato, ma soprattutto confuso, il chiarimento è indispensabile. è perciò da quella impostazione che occorre prendere le mosse, di comprendere la voce ? civiltà ? dal singolare al plurale.


Vittorio Dini è professore di storia del pensiero politico e direttore del dipartimento di sociologia e scienza della politica presso l’università di Salerno (via Ponte don Melillo, I-84 084 Fisciano, Salerno, dini@unisa.it). Dirige la collana ?Civiltà? presso l’editore Colonnese di Napoli e ha pubblicato, segnatamente, una edizione italiana di Condorcet, Riflessioni sulla schiavitù dei negri (Napoli, Colonnese, 2003); un saggio ?Il Mediterraneo e le civiltà. Le storie; la storia? à in corso di stampa in una miscellanea per Augusto Placanica (Soveria Mannelli, Rubbettino).  相似文献   

13.
In 1992, Pasquale Galasso, a Camorra superboss, revealed many intricate secrets about the Neapolitan Camorra. This led to revelations from other pentiti (criminals turned state witnesses), allowing an insight for the first time into the Neapolitan Camorra from the insider's point of view. Understanding why individuals join a criminal organization, the Camorra in particular, is one of the questions addressed in this article. Using primary sources and an 'interaction model' based on the interplay of agency and structure, it studies the impact of Neapolitan criminal culture on an individual's life choices in the 1950s, and compares these with the 1980s and 1990s. It concludes that while in the 1950s criminal values were emerging as an ethos and had a somewhat limited impact on individuals, by the 1980s this ethos had become a clear 'subculture', an 'ideology' which had a pervasive influence on the life choices of many young Neapolitans. Nel 1992, Pasquale Galasso, super boss della Camorra, rivelÒ parecchi segreti sulle cosche napoletanc. La sua disponibilitÀ a collaborare spinse altri pentiti a seguire il suo csempio. CiÒ consentì per la prima volta di conoscere in maniera più approfondita la Camorra tramite le rivelazioni di alcuni dei suoi membri. Pertanto, i motivi per cui si sceglie di entrare nella Camorra è una fra le questioni analizzate nel presente articolo. Attraverso l'uso di fonti primarie e di un modello interattivo caratterizzato da una combinazione tra capacitÀ decisionale e struttura organizzativa, l'articolo sviluppa una analisi comparativa sull'impatto di una cultura criminale napoletana nei confronti delle scelte di singoli individui negli anni cinquanta, ottanta e novanta. Le conclusioni di questo studio sottolineano che, sebbene negli anni cinquanta una cultura criminale stava acquisendo un valore etico, essa aveva una influenza minima sulle scelte comportamentali dei singoli soggetti; mentre dagli anni ottanta era ormai divenuta una subcultura, una ideologia che aveva prodotto un impatto notevole sulle scelte di vita di molti giovani napoletani.  相似文献   

14.
This is the second part of a general historiographical review of recent studies on the formation of a modern Italian nation and national identities. The review is organized chronologically, and this second part covers literature on the development of the Italian state and society from Fascism to the birth of the Republic. Si tratta della seconda parte di una articolo dedicato al tema del proceso di 'nation and state building' e modernizzazione in Italia, con particolare attenzione per i temi della costruzione della macchina statale e dell'identità nazionale. La prima parte si era soffermata sul periodo risorgimentale e sull'Italia liberale fino alla prima guerra mondiale e all'avvento del regime fascista. L'articolo tenta di ricostruire in maniera critica i nuovi contributi interpretativi di un dibattito come quello sul processo di costruzione dello stato nazionale unitario, che di recente sembra essersi riacceso, collocandoli nel solco di una tradizione storiografica sul tema, oramai consolidata. Accanto a questa, infatti, sembra farsi strada una nuova stagione di studi, molto meno ancorata al peso che per lungo tempo hanno esercitato i differenti condizionamenti ideologici. In questa seconda parte vengono analizzate le interpretazioni storiografiche, basate su nuove ricerche recentemente condotte, sul ventennio fascista e sulla nascità e lo sviluppo dell'Italia Repubblicana.  相似文献   

15.
A travers l'exemple d'un recueil de miracles attribués à saint Jacques, dont il confronte l'original latin et la traduction castillane, l'auteur s'interroge sur la place de la littérature didactique dans l'enseignement religieux à la fin du Moyen Age. Après avoir étudié comment les transformations apportées par le traducteur castillan à la version latine faisaient évoluer le texte de la sphère de la littérature miraculeuse vers celle de la littérature didactique, il tente de montrer que si cet ouvrage semble offrir aux fidèles un accès direct au savoir doctrinal, il ne libère pourtant pas ses lecteurs de la tutelle ecclésiastique. Cette démonstration prétend remettre en cause l'idée selon laquelle la diffusion des ouvrages didactiques au XVe siècle aurait permis une appropriation individuelle du savoir et donc une remise en cause du contrôle par l'Eglise de l'enseignement religieux.  相似文献   

16.
According to a number of influential Italian contemporary historians, Italian political history since Unification has been distorted by politicized scholarship and the existence of a large number of untenable political myths. These views are presented in the volume Miti e storia dell'Italia unita (1999). In this roundtable, Ruth Ben-Ghiat, Carl Ipsen and David Kertzer discuss this thesis with two of its leading proponents: Ernesto Galli della Loggia and Luciano Cafagna. Secondo alcuni studiosi dell'Italia contemporanea, la storiografia dell'Italia unita è stata travisata dalla tendenza a scrivere testi politicizzati e dall'esistenza di numerosi miti politici infondati. In questa tavola rotonda, Ruth Ben-Ghiat, Carl Ipsen e David Kertzer discutono le tesi proposte nel volumi Miti e Storia dell'Italia Unite 1999 (Bologna, Il Mulino) con due suoi sostenitori: Ernesto Galli della Loggia e Luciano Cafagna.  相似文献   

17.
Notre article a pour objectif, après un bref rappel historique des épisodes de la Révolution liégeoise de 1789, de souligner l'apport de l'historien belge Henri Pirenne à l'historiographie des révolutions, de mieux cerner les fondements de sa pensée sur le sujet, et de comprendre la nature des oppositions qu'il a rencontrées et de l'héritage qu'il a laissé.  相似文献   

18.
The village pub has traditionally held an important ‘place’ in British economy and society and as such is an interesting site for social and cultural analysis. At one level, it is a site with pronounced mythic qualities. Yet on another level, the place of the village pub is highly unstable and contested, with many reportedly facing closure. Adopting an avowedly ‘production-centred’ approach, this paper presents exploratory survey findings from two case study villages in south Northamptonshire. This includes an examination of each pub's input supply network, including links with brewers and other suppliers. The paper attempts to move beyond viewing the village pub simply as a declining rural service and focuses in particular on the ways in which pubs commodify ‘local culture’ as an economic resource. It concludes by introducing the concept of ‘cultural terrain’ and its application to the study of village pubs and rural services more generally.

Changement de décor: examiner le champ culturel des pubs de village dans le sud du Northamptonshire

Le pub de village a conservé depuis longtemps une «place» importante dans l'économie et la société de l'Angleterre. Il est un lieu qui présente un grand intérêt pour analyser les dimensions sociales et culturelles. Le pub de village est d'emblée un lieu ayant acquis d'importantes qualités mythiques, mais occupe à un autre niveau une place très instable et contestée. Selon les informations disponibles, plusieurs auraient déclaré faillite. Partant d'une approche ouvertement «centrée sur la production», cet article présente des conclusions d'une étude de cas exploratoire réalisée sur deux villages dans le sud du Northamptonshire. Il est proposé un examen du réseau d'approvisionnement de chaque pub, y compris les partenariats avec les brasseurs et fournisseurs. L'article tente de dépasser l'idée que le pub de village est un service rural en voie de disparition. Il porte principalement sur les façons dont les pubs commercialise la «culture locale» pour en faire une ressource économique. L'article se termine par un survol de la notion de «champ culturel» et de son application dans la présente étude sur les pubs de village et les services ruraux en général.

Cambiar de lugar: una investigación del terreno cultural de los bares de pueblos en el sur de Northamptonshire

Tradicionalmente el bar de un pueblo ha ocupado un lugar importante en la economía y la sociedad británicas y por eso es un sitio interesante donde hacer análisis social y cultural. A un nivel es un sitio de cualidades míticas pero a otro nivel el lugar del bar del pueblo es muy inestable, ya que muchos corren el peligro de que los cierren. Con un enfoque centrado en la producción, este papel presenta los resultados de estudios preliminares realizados en dos pueblos del sur de Northamptonshire. Incluye un examen de la red de proveedores de cada bar, incluyendo los vínculos con cervecerías y otros proveedores. El papel pretende ir más allá de la idea que hay del bar del pueblo como un servicio rural en declive y se centra en particular en las maneras en que los bares hacen mercancía de ‘la cultura local’ como recurso económico. Concluye por introducir el concepto de ‘terreno cultural’ y la aplicación de ello al estudio de los bares de pueblos y servicios en zonas rurales en general.  相似文献   

19.
Geographers are bringing together narrative approaches and insights from cultural and feminist geography in building a body of work that examines the links between health, place and culture. This paper follows this direction in examining accounts of health and illness of South Asian migrant women living in British Columbia, Canada, using data from semi-structured interviews and a set of in-depth group interviews. The intent of the study was to explore how traditional medicine and indigenous medicine, as subjugated knowledges, were in tension or integrated with western medicine in the women's approaches to keeping healthy and managing illness. Analysis of the accounts shows intricate relationships among the body, food, place and identity. It is argued that these relationships are integral to the ongoing constitution of subjectivities and place in the context of the rapidly growing urban centres of the study. The paper concludes with comment on how this type of analysis of health and illness ‘talk’ de-medicalizes immigrants’ health behaviour, instead placing it within wider issues of integration and inclusion confronting racialized immigrant groups.

Les récits de voyage et les significations migratoires: des femmes immigrées de l'Asie du Sud s'entretiennent sur le lieu, la santé et la guérison

femmes immigrées, santé, alimentation, guérison traditionnelle, lieu, identité

Les géographes combinent des approches fondées sur le récit et des connaissances issues d'un corpus en géographie culturelle et féministe élaboré afin d'étudier les rapports entre la santé, le lieu et la culture. Dans cette foulée, l'article poursuit par une étude de récits sur la santé et la maladie tenus par des femmes immigrées de l'Asie du Sud et installées en Colombie Britannique (Canada). Les données sont tirées des résultats d'entrevues semi structurées et d'une série d'entrevues en profondeur menées en groupe. L'étude avait pour objectif d'explorer de quelles façons la médecine traditionnelle et la médecine indigène, définies comme des connaissances subjuguées, sont mises en tension ou intégrées à la médecine occidentale par les moyens déployés par les femmes pour se maintenir en santé et gérer la maladie. L'analyse des récits permet de montrer des relations complexes entre le corps, les aliments, le lieu et l'identité. Il est suggéré que ces relations sont indispensables à l'élaboration continuelle des subjectivités et du lieu dans un contexte d'étude caractérisé par une urbanisation rapide. En conclusion, l'article propose des commentaires sur la manière dont ce genre d'analyse de «discussion» sur la santé et la maladie permet de démédicaliser les comportements de santé des immigrants et plutôt de la situer par rapport aux enjeux plus considérables concernant l'intégration et l'insertion de groupes d'immigrants racialisés.

Cuentos de viaje y significados migratorios: mujeres inmigrantes del sur de Asia hablan de lugar, salud y curas

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Los geógrafos han juntado enfoques e ideas narrativos de las geografías de cultura y feminismo para crear un conjunto de trabajo que examina los vínculos entre salud, lugar y cultura. Este papel sigue esta dirección al examinar relatos de salud y enfermedad de las mujeres inmigrantes del sur de Asia que viven en British Columbia, Canadá. Hace uso de información recopilada de entrevistas semi-estructuradas y de entrevistas exhaustivas con grupos de mujeres. El objetivo del estudio era explorar la manera en que la medicina tradicional y la medicina indígena, como conocimientos subyugados, estaban en conflicto con, o integraban con la medicina occidental en cuanto al modo en que las mujeres mantenían la salud y trataban las enfermedades. El análisis de los relatos indica relaciones intricadas entre el cuerpo, la comida, lugar e identidad. Se sugiere que estas relaciones son esenciales a la constitución de subjetividades y lugar que continúa en el contexto de los centros urbanos cada vez más grandes donde tuvo lugar la investigación. El papel concluye con un comentario sobre el modo en que este tipo de análisis del diálogo sobre salud y enfermedad saca del campo de la medicina el comportamiento de las inmigrantes con relación a su salud, juntándolo con cuestiones más amplias de integración e inclusión que los grupos de inmigrantes racializados enfrentan.  相似文献   

20.
Note de rédacteurs: À l'occasion du vingt-cinquième Congrès International de Géographie à Paris en 1984, plus d'un demi-siecle depuis que l'ugi se soit rassemblée dans cette ville - le siège de Vidal de la Blache pendant quarante ans de sa vie professionelle - il a paru tout convenable aux rédacteurs du Géographe canadien de faire hommage, quoique modeste, à cet homme illustre, un des plus célèbres géographes de l'histoire de notrc discipline. Plutôt qu'une réflexion générate sur sa pensée ou même une étude critique sur quelques-unes de ses ouvrages - il y en a bien assez déjà - il nous a paru plus désirable de faire une contribution concrète aux études vidaliennes et aux outils de recherche sur l'histoire de la géographie franchise. Nous espérons que les notes et la bibliographie qui suivent aideront à relever l'intérêt et la qualité de la recherche dans ce domaine.  相似文献   

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